Totale: 153
23 Febbraio
Con l’orecchio sulla pancia della mamma ascoltava il < respiro > della bambina che stava per nascere. Aveva 3 anni. Sorella, non fratello. Quando la mamma diventava bella era sempre bambina. 32 anni dopo l’ha abbracciata. Un po’ in ritardo perché sono successe tante cose... continua
16 Febbraio
Non è mai troppo tardi, sospira Enzo Betiza sulla Stampa nel commentare le parole chiare del presidente Napolitano a proposito di silenzi ed ambiguità che hanno oscurato le foibe. Potrebbero annunciare i giorni dell?onestà. Difficile districarsi nel risentimento delle ideologie tramontate, ma se gli applausi riflettono un?indignazione sincera, d?ora in avanti l?impegno è il non nascondere una sola ombra... continua
2 Febbraio
Certe foto fanno capire più di mille parole. Difficile indovinare quanto sono interessati a una dignità condivisa i manager di Davos che si divertono a fare i profughi per provare ( giocando ) se é scomodo abitare sotto le tende della miseria. O se i profughi- profughi che arrivano a Belem per denunciare fame e paura, dignità rubate, insomma malattie endemiche delle quali non si guarisce per la maledizione del dormire attorno alle casseforti che nutrono la felicità dei mercati, se almeno loro hanno capito come obbligare i padroni del mondo ad accettare discorsi normali a proposito di petrolio, gas, biodisel... continua
12 Novembre
La conferenza dei paesi latini a Santiago del Cile si è sciolta con una provocazione di Hugo Chavez, presidente del Venezuela. Gomito a gomito con 21 capi di stato, per tre volte, davanti alle telecamere ha detto che l’ex presidente spagnolo Aznar é < fascista e razzista >, raccontando un colloquio nel quale Aznar lo invitava a rompere con Castro per unire il Venezuela al fronte moderato disinteressandosi della disperazione dei paesi alle corde ( Haiti, Africa, eccetera ): < non c’ è niente da fare, sono irrecuperabili >... continua
9 Dicembre
Licio Gelli non parla mai a caso. L’altra sera in Tv ha distribuito avvertimenti di sapore mafioso per ricordare a chi di dovere cosa sa e cosa potrebbe raccontare se qualcuno non gli riconosce qualcosa. Ricatto non facile da decifrare agli estranei dei gironi P2... continua
23 Luglio
Forse é un effetto della transizione cominciata quando le mani non erano pulite e ancora restano sporche, più o meno le stesse mani che quindici anni dopo continuano ad arricchirsi: mutazione lentissima, eppure qualcosa succede anche se le conclusioni sembrano lontane... continua
1 Dicembre
Stamattina il presidente Napolitano riceve una lettera promossa da Gianni Rufini e Ugo Bernieri, tecnici umanitari. La stanno approvando i 300 mila volontari della Croce Rossa accompagnati dall’adesione di intellettuali, storici, giornalisti ( da Giorgio Bocca ad Angelo del Boca) e docenti che hanno dedicato la vita ad opere di solidarietà... continua
2 Luglio
Con le guerriglie che ogni sera accendono i paesi alla fine del mondo (tre ore d’aereo dalle nostre abitudini) sembra paradossale la commozione che accompagna il ricordo del guerrigliero dei guerriglieri del secolo appena alle spalle. Ma la giovinezza brucia le rabbie e intiepidisce gli slanci e la memoria perde nel tempo veleni e ambizioni, ma non svaniscono i sentimenti, e il guerrigliero dei guerriglieri è un sentimento che accompagna due o tre generazioni cresciute sotto il segno del Che Guevara: poster, t-shirts e barbe dietro alle quali le masse adolescenti enfatizzavano rivoluzioni quasi sempre allo yogurt... continua
22 Ottobre
Non so quale tormento ha sconvolto i cattolici argentini nell’ascoltare le voci dei sopravissuti alle squadre della morte dei generali P2. Imputato il cappellano militare Christian Von Wernich. Le Tv e i fotografi che cercavano di cogliere nel volto un’ombra di imbarazzo ( se non di pentimento ) trovavano occhi di ghiaccio, labbra piegate nel sarcasmo quando, chi uscito vivo dalle prigioni clandestine, spiegava di quale inferno il sacerdote era stato protagonista... continua
12 Maggio
Nei gironi delle poltrone dove in queste ore si accoltellano i protagonisti del popolo della libertà, i liberi berlusconiani d’ oltremare mantengono un silenzio rispettoso. Guardano e ascoltano. Ma passata la burrasca chiederanno qualcosa. Cosa pretenderà il senatore Esteban Juan Caselli, detto il vescovo ? Lo farà sapere nei sussurri dei corridoi tanto amati, o un bel giorno prenderà la parola a Palazzo Madama nel suo italiano tormentato dalle spine, leggendo il foglietto che qualcuno gli avrà scritto per aiutarlo a trasformare l’ < itagnuolo > da operetta nella prosa solenne che la rappresentanza pretende ? Caselli è un parlamentare con tante sorprese... continua